Dama Spa, Ponte del Sorriso: "La famiglia di Andrea Dini è una famiglia generosa"
Ponte del Sorriso
Riceviamo e pubblichiamo in forma integrale quanto segue, vista la delicatezza del momento e per le Istituzioni coinvolte, Regione Lombardia e la Magistratura che fa il suo lavoro e su cui non si deve interferire.
In altre occasioni abbiamo sempre pubblicato sul Ponte del Sorriso e le loro attività importanti per l'aiuto ai bimbi:
"Aiutiamo i bambini a guarire giocando, realizzando percorsi di accoglienza unici ed innovativi nei reparti pediatrici, organizzando attività ludiche ed educative. Garantiamo sostegno alle famiglie e ospitiamo quelle più lontane alla Casa del Sorriso, un luogo studiato per farle sentire come a casa. Acquistiamo apparecchiature per la salute dei bambini e finanziamo progetti di ricerca scientifica sulle malattie infantili."
Di seguito quanto scrittoci sulla vicenda dei camici:
"Di tutto quanto è uscito sulla vicenda in merito alla fornitura dei camici alla Regione Lombardia da parte di Dama spa, c’è un aspetto importante e non emerso, che vorrei sottolineare e che, per mia richiesta, è stato messo a verbale dalla Procura di Milano.
La famiglia di Andrea Dini è una famiglia generosa e molto riservata nelle donazioni che vengono elargite in un vero spirito di solidarietà. Il Ponte del Sorriso, che rappresento, ha da sempre beneficiato del sostegno sia di Dama spa che dei coniugi Dini, che molto hanno fatto anche per il nostro ospedale materno infantile varesino, non solo economicamente ma anche partecipando alla vita attiva della nostra fondazione.
In questo contesto si inserisce la storica relazione che Il Ponte del Sorriso ha con loro. La loro generosità non è venuta a mancare nemmeno durante il periodo COVID, quando, come altre associazioni, anche noi abbiamo cercato di aiutare i nostri ospedali nel reperimento di DPI.
Per questo motivo ho avuto quindi dei contatti durante il periodo più buio della pandemia. Dama ci aveva donato dei camici, che noi abbiamo consegnato ai nostri ospedali. Di questo la Procura di Milano, nei primissimi giorni delle indagini, ne era venuta a conoscenza, anche perché argomento largamente diffuso sui giornali locali e sui nostri canali di comunicazione. Sono quindi stata convocata quale “persona informata dei fatti” e ai magistrati ho descritto quanto era avvenuto in quei giorni difficili, situazione sulla quale intendo mantenere il più stretto riserbo.
Emanuela Crivellaro
Il Ponte del Sorriso