Il Comitato Legnano Non Dimentica per ricordare Carlo Borsani
Nel rispetto delle norme in merito al contenimento del Coronavirus che da mesi sta tenendo in ginocchio la Nazione quest’anno non si è potuta svolgere a Legnano la commemorazione che da anni vede protagonista il Comitato Legnano Non Dimentica per ricordare Carlo Borsani, medaglia d’oro al valor militare. Tuttavia questo, anche in un momento di profonda difficoltà, ha ritenuto necessario ravvivare la memoria storica legnanese e invitare ancora una volta a superare certi steccati per valutare con serenità una figura monumentale per la Città.
Se negli scorsi anni sono stati svolti cortei per le arterie cittadine diretti al piazzale a lui dedicato, quest’anno Legnano non Dimentica ha optato per la divulgazione di un video tramite la propria pagina facebook nel quale è ripercorsa l’esemplare ed eroica esistenza di un giornalista, poeta e militare legnanese che ha pagato con la vita la propria scelta di campo, tramutando la sua fede in martirio il 29 aprile 1945.
Per L. non D. ricordare Carlo Borsani ha rappresentato in anni migliori un intenso momento in cui ritrovarsi e ripensare ad una fase storica, quella della guerra civile, troppo spesso ignorata o raccontata solo parzialmente. Proprio Borsani, con la sua attività da giornalista, ribadiva in Repubblica Sociale l’assoluta urgenza di ritrovare un senso di unità che mettesse fine all’odio fratricida che invece, pur in altre forme, ancor oggi perdura: è con quello spirito che è stato sempre ricordato ed è con quello stesso spirito che il Comitato continua, nel suo nome e nel suo esempio, la propria attività.
Carlo Borsani, più di ogni altra cosa, è stato un italiano che ha saputo morire: senza ricercare facili scappatoie, senza ripudiare le battaglie della propria giovinezza e anzi ribadendole con maggior intensità di fronte alla morte imminente giunta per mano di chi in lui non riusciva a vedere quella figura di altissima levatura morale ed intellettuale e d’incalcolabile amor di Patria.
Nato a Legnano da una famiglia operaia, presto rimasto vedovo di padre, ferito, mutilato e reso cieco in battaglia e poi assassinato: Carlo Borsani ha incarnato il senso più alto del dovere e del sacrificio, fino all’estremo atto. Giornalista brillante, che in un’epoca complessa ha provato a tracciare una via del dialogo sbarrata costantemente da chi, in camicia rossa, l’avrebbe poi ucciso. Poeta sensibile, infine, principalmente d’amore: amore per i sogni, per la primavera, per la moglie Franca, per la sua e la nostra terra d’Italia.
Unn giovane degli anni 20, critico della gerarchia fascista, diceva l'avvocato Leccisi nel 2018
“Aprimi dunque: presso il focolare /
dove sempre una fiamma arde e consola /
troverò pace dopo tanta strada.”
Carlo Borsani: presente!