Lonate Pozzolo: la storia infinita dell’ex sindaco Danilo Rivolta
Torna alla ribalta l’ex sindaco di Lonate Pozzolo Danilo Rivolta questa volta accusato di essere stato eletto con i voti della 'ndrangheta. Questa è la conclusione di questo filone d’indagine nei confronti dell’ex sindaco più altri 5: "Danilo Rivolta fu eletto coi voti della 'ndrangheta"
Torna alla ribalta l’ex sindaco di Lonate Pozzolo Danilo Rivolta questa volta accusato di essere stato eletto con i voti della 'ndrangheta. Questa è la conclusione di questo filone d’indagine nei confronti dell’ex sindaco più altri cinque: "Danilo Rivolta fu eletto coi voti della 'ndrangheta"
L’avviso di chiusura indagini parla di 300 preferenze a favore di Rivolta concesse in cambio di un assessorato alla De Novara e che consentirono la sua vittoria alle elezioni amministrative del 2014.
Sono cinque gli avvisi di garanzia emessi a conclusione delle indagini condotte dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano, coordinati dalla Dda di Milano, per reati di corruzione elettorale e scambio elettorale politico mafioso in un filone legato alla vicenda ‘Krimisa’ .
In questa vicenda, oltre all’ex sindaco sono coinvolti anche Peppino Falvo, coordinatore regionale dei Cristiano Democratici e re dei CAF, Federica Francesca De Novara, ex assessore a Lonate Pozzolo, suo padre e imprenditore Salvatore De Novara e Cataldo Casoppero già, condannato lo scorso 25 settembre dal Tribunale di Busto Arsizio a 14 anni di reclusione perché ritenuto affiliato alla locale della ’ndrangheta di Legnano-Lonate Pozzolo.
La tesi accusatoria è che Danilo Rivolta abbia vinto le elezioni amministrative del 2014 con il sostegno di Cataldo Casoppero che gli portò un pacchetto di circa 300 voti in cambio dell’assegnazione di un assessorato ad una persona indicata dalla locale della ’ndrangheta di Legnano-Lonate Pozzolo nella persona della De Novara.
Sempre secondo l’accusa l’operazione fu organizzata e mediata dal Falvo ed è stata già confermata dallo stesso Rivolta: "Nel febbraio-marzo 2014, Peppino Falvo venne da me e mi disse che i De Novara mi avrebbero appoggiato nella campagna elettorale….Francesca De Novara ha preso 300 voti, la mia lista è stata supportata anche da Cataldo Casoppero e dopo la mia elezione ho effettivamente nominato la figlia di De Novara assessore alla cultura".
L'ex sindaco lonatese che ha già patteggiato una condanna a 4 anni per corruzione e abuso d’ufficio aveva cominciato a collaborare con la giustizia e alcune sue rivelazioni avrebbero fornito spunti sia alla inchiesta della DDA di Milano denominata ‘Krimisa’ che a quella denominata ‘Mensa dei Poveri’.