PD, lotta alla pandemia e lavoro
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LE PAROLE CHIAVE DEL PD SONO LOTTA ALLA PANDEMIA E DIFESA DEL LAVORO
In questi giorni il PD varesino ha denunciato a più voci le preoccupazioni che nutrono i nostri concittadini per una campagna vaccinale gestita in maniera indegna dalla Regione Lombardia. Come giustamente sottolinea il Circolo PD Varese, siamo “oltre ogni limite di sopportazione” e ha lanciato una campagna di protesta: due minuti di black-out elettrico, dalle 20.00 alle 20.02 di venerdì 26-03.
I nostri rappresentanti istituzionali ci confermano che Regione Lombardia non ha ancora un piano vaccinale concreto e mi associo nel chiedere che il Governo si impegni direttamente nella gestione dell’emergenza pandemica in Lombardia, a partire dalla campagna vaccinale.
Il PD varesino, come dimostra anche il forte attivismo dei nostri Sindaci e amministratori locali, è in trincea nella lotta alla pandemia.
Ma il nostro impegno politico non finisce qui.
Nell’ultimo anno il sottoscritto, in qualità di responsabile Lavoro per la Segreteria provinciale, insieme e, direi, in simbiosi col Segretario Giovanni Corbo, ci siamo spesi in numerosi confronti con le parti sociali, ascoltando i sindacati ed i lavoratori, anche quelli frontalieri, le organizzazioni degli imprenditori, le associazioni dei commercianti ed il terzo settore.
Dalla messe di idee, approfondimenti e analisi, ne emerge un fortissimo denominatore comune: la difesa del lavoro.
Non solo blocco dei licenziamenti, ma investimenti sui lavoratori, sia in termini di nuovo contratto, come quello dei Metalmeccanici, formazione e sicurezza nei luoghi di lavoro. Ecco, concordo con Mario Draghi quando afferma che “questo è l’anno in cui non si chiedono soldi, si danno soldi” , “verrà il momento in cui dovremo guardare al debito, ma non è questo”. E’ giusto mirare ad investimenti produttivi e creare debito quando questo genera crescita, non rendita.
La pandemia, soprattutto per i colletti bianchi, ha accelerato la trasformazione del mondo del lavoro verso lo smart working. L’ ambiente di lavoro post-pandemico dovrà fare leva su una combinazione di attività, sia fisiche e che virtuali. Nulla sarà come prima. Questa trasformazione dei luoghi di lavoro deve essere sostenuta anche cambiando le relazioni industriali ponendo al centro la sicurezza dei lavoratori, la flessibilità dell'orario di lavoro e lo sviluppo delle competenze interne.
La pandemia ha aumentato l'importanza e la centralità di lavoratori qualificati in grado di operare con le principali tecnologie digitali. Ha creato un divario maggiore verso coloro che sono meno “digital oriented” condannandoli ad una precoce uscita dal mondo del lavoro in assenza di nuove politiche formative.
Tutto ciò dovrà marciare in sinergia con i processi di riorganizzazione e innovazione tecnologia delle imprese, favorendo soprattutto gli investimenti per colmare il gap digitale e di competenze nelle PMI e nelle micro-imprese della nostra Provincia.
Citando Karl Marx, “Il capitale non è una potenza personale; è una potenza sociale.” In tal senso, Stato e Capitale, per usare questa simbologia novecentesca, dovranno unirsi per creare valore, crescita e sviluppo sostenibile. In definitiva, l’intervento pubblico in economia non deve più essere un tabù, ma diventare un motore di crescita e difesa degli asset strategici.
Quando terminerà il blocco dei licenziamenti, solo nella Provincia di Varese si stimano oltre 30.000 esuberi (1 milione a livello nazionale).
Il dato più sconvolgente è che nei “Paesi avanzati” la perdita di posti di lavoro colpisce in misura maggiore le donne, in quanto più impegnate nel lavoro part-time, ed i giovani, in quanto legati a forme di lavoro temporaneo.
Il Partito Democratico si assume pertanto l’impegno di dare risposte chiare alle lavoratrici ed ai lavoratori. Questo impegno lo vorrei sintetizzare con le parole di Sandro Pertini “Io credo nel popolo italiano. È un popolo generoso, laborioso, non chiede che lavoro, una casa e di poter curare la salute dei suoi cari. Non chiede quindi il paradiso in terra. Chiede quello che dovrebbe avere ogni popolo.”
A tal fine, nelle prossime settimane la Segreteria provinciale PD presenterà una serie di proposte programmatiche tangibili e chiameremo il nostro partito ad un grande sforzo collettivo a tutti i livelli per renderle efficaci.
Faccio, in ultimo, un appello a tutte le forze politiche e sociali: “apriamo un canale, sediamoci ad un tavolo e affrontiamo i problemi concreti del territorio”. Il PD c’è.
La conclusione la lascio a Don Lorenzo Milani: “Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è politica. Sortirne da soli è avarizia.”