Politica italiana: la Nuova Costituente
Lo scorso 25 aprile un gruppo di imprenditori, studiosi e liberi professionisti ha lanciato un manifesto che intende proporre una nuova costituente, una occasione per cancellare anni di confusione e di nebbia e ripartire con regole nuove, adeguate alla nostra società odierna.
Il manifesto per la Nuova costituente aggrega personalità come Marco Bassani, Roberto Brazzale, Dario Caroniti, Flavio Felice, Giorgio Fidenato, Alessio Morosin, Giancarlo Pagliarini, Corrado Sforza Fogliani, Adriano Teso e Stefano Zecchi e Fabio Bertazzoli.
La premessa è che le istituzioni repubblicane nate sulle ceneri della seconda guerra mondiale, e pensate per quell’epoca e quegli equilibri con il mutare della società e degli scenari sono di fatto fallite e snaturate dalla sempre crescente corruzione, dall’esplosione della tassazione e da un eccesso di regolamentazione stratificata su se stessa per alimentare una burocrazia insensata.
L’idea che sta alla base del manifesto è quella di rivitalizzare i territori con l’adozione di soluzioni differenziate adeguate ai diversi problemi che nascono dai territori, una sorta di ricetta svizzera.
Lo scenario italiano che resterà, una volta che la pandemia sarà finita, non sarà molto diverso da quello del dopoguerra e ci sarà l’occasione per rifondare il paese, abbandonando i vecchi schemi verticistici ed autoritari che dominavano la cultura politica del dopoguerra.
In questa ottica si inquadra la presa di posizione della nuova Costituente che nel contingente si oppone con forza alla paventata ipotesi di arruolamento di un “esercito di spie e controllori”.
“Nuova Costituente è molto scettica sull’iniziativa annunciata dal ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia, e dal presidente dell’Anci, Antonio Decaro, che intendono arruolare 60 mila cosiddetti “assistenti civici” chiamati a vigilare sul rispetto delle disposizioni di distanziamento sociale previste nella fase 2” sostengono gli autori del manifesto.
L’operazione annunciata fragorosamente, come al solito, è ancora confusa e indefinita, ma probabilmente si tradurrà in nuova spesa pubblica proprio nel momento in cui il denaro dei cittadini dovrebbe essere speso con oculatezza.
“Per giunta, l’ingaggio di un esercito di spioni e controllori rappresenterebbe un segnale della scarsa fiducia che lo Stato ha negli individui, oltre che un ulteriore elemento di disgregazione sociale - continua una nota dell’ufficio stampa delLa Nuova Costituente - Nei fatti, i cittadini sarebbero divisi in due categorie: chi in condizioni spesso difficili si prodiga e si industria per andare avanti, ripristinare condizioni di praticabilità economica e produrre ricchezza, e chi invece ha quale obiettivo quello di controllare la vita altrui, regolando e ammonendo. Per Nuova Costituente, però, non si devono mettere i cittadini gli uni contro gli altri, ma va invece valorizzata la responsabilità individuale al fino di costruire un nuovo rapporto di fiducia tra cittadini, comunità e istituzioni”.