Presentata la nuova Giunta Regionale della Lombardia, Moratti in pista
di Lucio Bergamaschi
Presentata la nuova Giunta Regionale della Lombardia: da oggi torna in pista Letizia Moratti
di Lucio Bergamaschi
Oggi è stato il giorno del gran rientro di Letizia Moratti sulla scena politica che conta. L’avevamo lasciata nel 2011 quel brutto giorno del ballottaggio perso malamente con Pisapia. In questi anni la figura femminile più autorevole del centrodestra italiano si è occupata d’altro, in particolare della sua amata San Patrignano e ha continuato a collezionare incarichi di prestigio come la Presidenza di UBI, la quinta banca italiana recentemente acquisita dal Gruppo Intesa San Paolo o il CdA della Bracco. Ma un occhio di riguardo alla politica e in particolare alla sua Milano Letizia lo ha sempre dedicato e quando Berlusconi e Salvini l’hanno chiamata a risollevare le sorti della giunta regionale lombarda lei si è fatta trovare pronta. Si, perché il problema non era solo sostituire l’Assessore Gallera ormai inviso (forse a torto) a buona parte dei consiglieri di maggioranza e al quale comunque va riconosciuta l’eleganza british con cui si è fatto da parte rifiutando incarichi considerati inadeguati. Si trattava di ridare smalto ad un centrodestra apparso in affanno non solo sul Covid ma su altre partite decisive come quella dei trasporti e infrastrutture anche in vista delle Olimpiadi del 2026. E in fatto di grandi eventi Letizia come è noto ha da insegnare a tutti.
Per questo oltre alla delega pesante al welfare le è stata affidata la vicepresidenza della Giunta quasi a preconizzare una staffetta tra due anni o poco più con l’attuale presidente Fontana che pare intenzionato a non ricandidarsi. Ancoraggio politico saldamente al centro, immagine tecnocratica, competenze manageriali granitiche, pugno di ferro nella gestione: tutte cose di cui a Palazzo Lombardia dalla dipartita (politica) del Celeste si sentiva francamente la mancanza. Certo la sfida è di quelle che fanno tremare i polsi: rilanciare la sanità lombarda uscita appannata dallo tsunami Covid, riparare agli errori della Legge 23 che ha smobilitato la medicina territoriale demotivando i medici di base e allentando il rapporto tra strutture sanitarie ed enti locali, ridare entusiasmo a spirito di appartenenza a una dirigenza regionale non più brillante come un tempo. Oggi Moratti lo ha detto: “Sarà mia cura sentire i sindaci, cogliere dagli amministratori locali le esigenze delle persone”. Dovrà innanzitutto potenziare quella rete di servizi semplici e poco specializzati che però fanno sentire il cittadino sostenuto e accompagnato nel percorso di cura senza mortificare quelle eccellenze ospedaliere per cui la Lombardia è apprezzata a livello internazionale.
Missione difficile ma non impossibile per un cavallo di razza della politica italiana come Letizia Moratti alla quale da cittadini lombardi auguriamo di farcela