Richiamo precauzionale dal mercato svizzero di un antidolorifico.
Richiamo precauzionale dal mercato svizzero di un antidolorifico. In alcuni lotti di farmaci Palexia è stata rilevata una possibile contaminazione microbica che potrebbe provocare infezioni e persino sepsi. Interessati i nostri frontalieri.
Richiamo precauzionale dal mercato svizzero di un antidolorifico. In alcuni lotti di farmaci Palexia è stata rilevata una possibile contaminazione microbica che potrebbe provocare infezioni e persino sepsi. Interessati i nostri frontalieri.
Grünenthal Pharma AG ha deciso, in accordo con Swissmedic, di richiamare per precauzione tutti i lotti del farmaco "Palexia, 20 mg/ml Soluzione orale, 100 ml" e "Palexia, 4 mg/ml Soluzione orale, 100 ml" fino al livello di vendita al paziente. Tali confezioni potrebbero in effetti provocare infezioni e persino sepsi. Lo indica una nota l'Ufficio federale del consumo, precisando che i consumatori dei lotti in questione non devono più assumere il medicamento. Le confezioni devono essere restituite al medico o alla farmacia più vicina. Per la continuazione della terapia è necessario consultare il medico, aggiungono ancora le autorità. Nell'ambito dei test di routine della stabilità, è stata infatti rilevata una possibile contaminazione microbica dei lotti sopra menzionati con Burkholderia contaminans, microrganismo che può causare gravi infezioni e persino sepsi, soprattutto nei pazienti immunocompromessi, a causa del suo potenziale di sviluppo di resistenza. L'Ufficio federale del consumo precisa ancora che le altre forme farmaceutiche di Palexia (Palexia Compresse rivestite con film) o Palexia retard (compresse retard) non sono interessate da questo richiamo e possono essere utilizzate come prima e come prescritto dal medico. Palexia è un forte antidolorifico che deriva dalla classe degli oppioidi.Palexia è usato per il trattamento del dolore acuto da moderato a grave in adulti che possono essere trattati.adeguatamente solo con antidolorifici oppioidi. I medicamenti interessati vengono attualmente tolti dal mercato svizzero, evidenzia Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, anche se al momento non è dato sapere se è interessato anche quello italiano, anche se l’allerta è estesa ai nostri frontalieri.