Somma, Cesarina Briante racconta la storia del territorio
A Somma Lombardo è stata di notevole importanza l’iniziativa della famiglia Mosterts. Di origine austriaca, Ermanno Mosterts iniziò la sua opera a Milano per poi trovare accoglimento a Somma Lombardo coadiuvato dai nobili Visconti, i quali offrirono, in affitto, lo spazio utile presso le fattorie di fronte al castello.
L’unificazione d’Italia avvenne, ufficialmente, nel 1861 ma di fatto esisteva un divario tra le aree che andavano a comporre il Bel Paese: i dialetti, le usanze e l’economia erano determinate dalle tradizioni, dalle parlate e dalle risorse dei singoli territori.
La differenza riguardo il mercato economico tra Nord e Sud era marcata, le produzioni non erano complementari. Il Nord aveva sviluppato l’agricoltura integrando la coltivazione del gelso e l’allevamento del baco da seta che coinvolgevano il mondo contadino, quello del commercio e quello industriale con la manifattura che era ai suoi esordi. Il Sud offriva molti prodotti ma destinati a un uso per lo più interno, seppur di grande importanza: basti pensare agli agrumi, alle olive, fino alle mandorle.
Questi prodotti non permettevano contatti a livello internazionale. Le materie prime quali zolfo, allume ecc… venivano esportate allo stato grezzo mentre la seta prodotta al Nord aveva permesso il fruttare di una maggior ricchezza tanto che molti stranieri tra cui tedeschi e svizzeri, si stabilirono nei territori del Varesotto dando forza all’imprenditoria locale. A Somma Lombardo è stata di notevole importanza l’iniziativa della famiglia Mosterts. Di origine austriaca, Ermanno Mosterts iniziò la sua opera a Milano per poi trovare accoglimento a Somma Lombardo coadiuvato dai nobili Visconti, i quali offrirono, in affitto, lo spazio utile presso le fattorie di fronte al castello. Le maestranze erano sommesi ma non solo: le giovani operaie che provenivano anche dai paesi limitrofi trovarono alloggio in alcuni locali in via Diana.
La necessità di mezzi meccanici e di forza motrice rese necessario uno spostamento nei pressi del Molino Risella in Ticino.
Negli anni del I conflitto mondiale la produzione dell’azienda si adattò ai bisogni legati alla guerra producendo le stoffe per le divise e le coperte da campo e caserma. Fu in questo periodo che venne a crearsi il nome Lanificio di Somma S.p. A.
L’allevamento del baco da seta ha dato quindi il via alla produzione manifatturiera e molte aziende sono passate alla storia lasciando un’impronta nel campo del made in Italy.
Ogni singolo borgo arreca con sé una storia fatta di sacrificio, fatica e ingegno. Gerolamo Dolci acquisì esperienza in Germania, riguardo le macchine ricamiere. La sua azienda si distinse nella produzione di pizzi e merletti. Nel 1908 anche Achille Buratti si lanciò nella produzione di pizzi. Nel laboratorio in via Valgella iniziò la sua produzione per poi trasferirsi nell’attuale via Briante . L’antico cuore di Somma ospitava mestieranti, artigiani, figure caratteristiche. Un mercato di colori e piccolo commercio che sembrava uscito da un mondo fiabesco. Attorno al pozzo si animava una vita fatta di speranza, duro lavoro, sogni… una Somma oggi inimmaginabile. Con il tempo anche il Buratti ebbe successo con i suoi tulli e merletti.
La zona del Panperduto ha ospitato lo stabilimento di tessitura voluto, nel 1875, dal Duca Guido Visconti di Modrone. La maggior parte delle maestranze di questi stabilimenti era composta da donne . Il lavoro era impegnativo, le strade impervie e vedevano il passaggio nei boschi e luoghi isolati. Ore di lavoro e sentieri percorsi in ogni stagione, con il caldo, il freddo e le intemperie, Sacrifici che sono stati alla base dello sviluppo della città. Ma non fu solo l’azienda manifatturiera a dare lustro al territorio sommese: il ricamificio Lavatelli che propose l’insediamento di flaconeria e chimica attraverso la formazione di una Società vetraria; la ditta Secondo Mona che ha visto il suo nascere in piccoli passi: da una piccola bottega in piazza Visconti è cominciato il cammino di quest’azienda che si è specializzata nella meccanica. In quel periodo la Caproni si affermò con i veicoli aerei e furono molti gli ufficiali che visitarono il nostro territorio, l’officina, i campi.
Con il conflitto mondiale l’azienda Secondo Mona prese sede in Mezzana. E desta emozione rivivere seppur col pensiero, i pranzi, le cene, che questi pionieri dell’aeronautica consumavano all’Albergo Sempione. Artisti, inventori, eroi… come in un libro di fiabe quell’angolo del Sempione che ospita l’albergo sembra aver conservato un pizzico di quell’atmosfera, come se avesse catturato il tempo e ne avesse raccolto un filo sottile da dispensare a tutti coloro che vi posano ancora gli occhi.
Diventa impossibile citare aziende, maestranze, fatti, che hanno dato forma alla storia, ma ognuna, dalla più piccola alla più grande, sono state parte integrante del quotidiano dei nostri avi.
Cesarina Briante ©
Fonti, comparazione e approfondimenti :
U. Chiaramonte, Industrializzazione e movimento operaio in Val d'Ossola dall'unità alla prima guerra mondiale, Ed. F. Angeli, 1985
A. Rossi, Somma Lombardo da borgo antico a città moderna , Ind. Grafiche di Gorla S.p.A, Gorla Minore, 1982