Varese. Il patrimonio naturale del Campo dei Fiori non deve morire

Un patrimonio naturale inestimabile rischia di perdere la propria attrattiva: lanciamo un appello per recuperare la bellezza del Campo dei Fiori e la sicurezza del nostro territorio.

Varese. Il patrimonio naturale del Campo dei Fiori non deve morire

Il Campo dei Fiori, meraviglioso Parco naturale nato nel 1984 ad opera della Regione Lombardia e meta di turismo della zona, sembra di questi tempi un vecchio ricurvo e malato.

I lavori di recupero del suolo boschivo, che ammontano a 41.345,99 € e avviati grazie anche ai contributi regionali a favore dell’Ente Parco Campo dei Fiori che gestisce il progetto di riqualificazione del patrimonio naturale, certamente stanno dando un grande contributo al ripristino della superficie boschiva ma tanto lavoro rimane ancora da fare. Quello che ai primi del ‘900 era considerato un bosco coltivato con faggi e betulle ora chiede nuovi e radicali interventi, purtroppo anche molto costosi.

Il Campo dei Fiori negli ultimi anni è stato teatro di sfortunati eventi eccezionali sia meteorici che dolosi: sono ancora impresse nella nostra memoria le immagini dell’incendio che colpì il Campo dei Fiori nell’ottobre del 2017 e in tempi più recenti le terribili conseguenze della tempesta che si abbatté sulla zona nello scorso ottobre. Eventi che hanno segnato indelebilmente il Parco che ancora oggi appare ferito.

         

Agli eventi eccezionali si sommano malattie fungicidi o parassitarie che mettono in serio pericolo la vita delle piante e una cura del territorio da parte dell’Ente Parco che incontra non poche difficoltà di gestione nell’unire tanti enti locali e decine e decine di privati proprietari di boschi sui versanti della meravigliosa montagna.

Certamente si direbbe un’ovvietà affermando che Interventi pesanti di piantumazione sono più che necessari e soprattutto urgenti anche per ragioni di messa in sicurezza dei versanti da possibili frane. A tal proposito uno dei nostri accompagnatori ha lanciato un’idea molto interessante ed innovativa che potrebbe rappresentare un progetto da indirizzare alle famiglie e alle scuole del varesotto. Una campagna di vendita a costi ragionevoli di abeti di Natale che poi possano essere ritirati dal Corpo Forestale per essere piantati al Campo dei Fiori. Ovviamente il progetto è tutto da pensare ma lo lanciamo in questo articolo perché qualcuno, chissà anche un gruppo politico in vista delle elezioni, lo possa far suo. A fianco degli abeti il cui ripristino rappresenta la priorità assoluta, la piantumazione dovrebbe coinvolgere altre piante ad alto fusto come faggi, roveri oppure anche qualche quercia o betulla.

A quote più basse non starebbero male dei noccioli che, avendo una crescita veloce (di circa 1-1,5 metri all’anno) aiuterebbero a ripristinare il bosco in tempi brevi, e ovviamente betulle.

Altro aspetto importante è la cura del sottobosco che è apparso decisamente trascurato. Anche questo richiede un importante intervento per ripulire il terreno da arbusti infestanti a piantumare cespugli come mugus e juniperus.

Nelle adiacenze delle strade invece una soluzione molto piacevole per i turisti potrebbe essere la posa di piante rampicanti come cotone aster, juniperus, ginestra lidia, azalea ed altri cespugli ornamentali. Ma, come proposto dal nostro prezioso accompagnatore, a fare da cornice alle piacevoli passeggiate ci sarebbe anche la cultura creando una sorta di “orto botanico” all’aperto tramite targhette che spiegano le piante, la loro storia e le caratteristiche.

Lanciamo un appello ai politici e agli Enti della zona perché possiamo ritornare a godere del nostro meraviglioso Parco rilanciando un vero e proprio sviluppo del settore del turismo.

Gabriella D’Amato