Busto Arsizio. Il circolo Redaelli riprende vita
Dopo una chiusura di tre anni, lo storico circolo del quartiere "Don Paolo" ha riaperto da alcuni mesi.
Nella prima metà del 2018 per difficolta economiche legate all’ultima gestione, il circolo Redaelli aveva temporaneamente chiuso.
In questi anni si è proceduto, da parte della cooperativa Redaelli, a svolgere lavori di ristrutturazione e una volta completati si è proceduto alla riapertura parziale dei locali per tre sere a settimana.
La crisii che ha colpito i circoli popolari all'inizio degni anni 2000 ha provocato la chiusura di molte realtà di questo tipo un tempo molto vive ed attive che hanno rappresentato, in termini di svago e aggregazione sociale, un forte riferimento per le classi popolar, ma non solo, della nostra società.
Il presidente della cooperativa “Cascio Santo”, nel raccontarmi la travagliata fase degli ultimi due decenni mi ha illustra i notevoli sforzi per tenerlo in vita, compreso i vari tentativi di un affido a privati.
Nei tempi di massimo splendore il Redaelli vedeva la frequentazione di pensionati, lavoratori, artigiani e gente comune che nei pomeriggi e nei dopo lavoro gremivano i suoi spazi e locali con giochi a carte, bigliardo e bocce e nell’ora di pranzo la presenza di operai delle ditte del quartiere oltre ai camionisti di passaggio che si soffermavano per gustare la cucina casalinga e genuina.
Nell’ andare a quei tempi il mio ricordo di ragazzo va alle mie fugaci entrate per un caffè o una bibita fresca e nel notare spesso tra i tavoli, intento con amici, al gioco della briscola o della scopa “Carletto Reguzzoni”, classe 1908 e maggior espressione calcistica bustocca di tutti i tempi, grande calciatore degli anni d’ oro della Pro Patria e del grande Bologna, ”la squadra che tremare il mondo fa” come si diceva allora.
Dopo il rinnovo del Consiglio Direttivo della Cooperativa, che vede alla presidenza il giovane Marco Lampugnani coadiuvato da 5 consiglieri, si è deciso di tornare a una gestione diretta del circolo ma con idee nuove che punteranno sulle famiglie, coinvolgendole con percorsi di socialità tra cucina, musica e incontri. Come recita l'insegna “Qui’ è stato nominato il locale.