Coabitare, preoccupazione per gli sfratti

Effetti negativi sui proprietari di casa

Coabitare, preoccupazione per gli sfratti

Riceviamo e pubblichiamo 

Oggetto: Proposta di emendamento al Decreto Semplificazione (estratto)

Inviato a livello nazionale a: 

  • Presidente del Consiglio dei Ministri 
  • Ministro dell’Economia e Finanze
  • Ministro degli Interni
  • Ministro di Grazia e Giustizia
  • Ministro Infrastrutture e Trasporti
  • Ministro Sviluppo Economico
  • Capi Gruppo Parlamentari

NB > proposta redatta dal Centro Studi Giuridici Nazionale con il contributo determinate della Sede Provinciale di Varese (Centro Studi)

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A seguito dell’approvazione, da parte della Camera dei Deputati, dell’emendamento presentato dal Gruppo LEU, è stata introdotta la proroga dal 1° settembre al 31 dicembre 2020 dell’esecuzione degli sfratti. CONFABITARE - Associazione Proprietari Immobiliari - da sempre al fianco dei propri associati e, in generale, di chi possiede immobili, è estremamente preoccupata per questa scelta che, ancora una volta, scarica una parte del welfare sui proprietari che non sono né possono diventare i “servizi sociali” al posto dello Stato e dei Comuni e, cosa ancora più grave, finisce per legittimare i furbi che non pagano e restano per un tempo molto lungo dentro gli immobili (dei cui redditi i locatori, magari, hanno necessità per sopravvivere). 

Il provvedimento, introdotto sul presupposto di voler fronteggiare le conseguenze economiche causate dal Covid-19 sul comparto locazioni, in realtà non coinvolge in alcun modo i contratti “colpiti” dall’emergenza, essendo infatti ancora troppo presto perché si riversino nei tribunali, mentre “regala” a tutti gli effetti un salvacondotto sulle morosità antecedenti, anche di anni, il manifestarsi dell’epidemia.  

In questo modo si legittimano soprattutto i disonesti, quelli che non pagano per scelta e non per necessità, danneggiando i locatori che, in molti casi, sono famiglie che hanno fatto enormi sacrifici per investire in un immobile da mettere a reddito e sul quale reddito contavano, questo si, per superare questa emergenza. 

Quale aiuto o beneficio concreto dall’emendamento approvato potranno trarne i conduttori colpiti dalla crisi e morosi nel pagamento degli affitti? NESSUNO, dato che, se va bene, per loro il problema dell’esecuzione di un’eventuale sfratto si porrà più o meno solo a partire dalla primavera 2021.  

Sarà, invece, un sicuro vantaggio ed un bel regalo ma solo per i furbi!

CONFABITARE nello stigmatizzare quanto approvato dalla Camera ha accolto positivamente l’Ordine del Giorno 08/07/2020 a firma “On. BIANCHI Matteo Luigi” e, preso atto del suo contenuto, quale Associazione portatrice di interessi specifici, ha ritenuto doveroso formulare delle osservazioni e proposte da inserire nel Decreto Semplificazione.

REVISIONE ART. 17 bis del “decreto rilancio”, che ha modificato l’art. 103 del “decreto cura Italia”

Si chiede che il Governo Voglia fissare la sospensione dell’esecuzione degli sfratti nei seguenti termini:

  1. 31/12/2020: con riferimento esclusivo agli sfratti per morosità notificati e convalidati dopo il giorno 01/06/2020 e relativi a canoni non pagati dal giorno 01/02/2020 in poi, con previsione di compensazione per i locatori.
  2. 01/09/2020: con riferimento esclusivo agli sfratti per morosità convalidati fra il giorno 01/01/2020 e il giorno 28/02/2020.
  3. Nessuna sospensione per gli sfratti per morosità la cui convalida sia antecedente il giorno 01/01/2020.
  4. Nessuna sospensione per gli sfratti per finita locazione, dato che sarebbe priva di qualsiasi logica se non quella di arrecare danno ai locatori.

COMPENSAZIONE 

Per gli sfratti di cui al precedente punto 1, con sospensione al 31 dicembre, si chiede l’introduzione di una compensazione fiscale a vantaggio dei locatori, mediante previsione di un “bonus” da portare in compensazione sulla dichiarazione dei redditi, utilizzabile in 5 rate fisse annuali a partire dalla dichiarazione 2020.

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Considerato che la crisi in corso molto verosimilmente “esploderà” in autunno e vi saranno forti ripercussioni su tutto il comparto immobiliare, sia quello delle locazioni ad uso abitativo che quello commerciale, onde prevenire un numero esorbitante di procedure di sfratto, nonché la possibile chiusura di decine di migliaia di attività artigianali, commerciali e professionali, CONFABITARE chiede che siano adottate alcune forme di indennizzo e di compensazione che possano riequilibrare l’intero comparto. 

CEDOLARE SECCA USO RESIDENZIALE

Un vantaggio compensativo semplice da introdurre è l’applicazione della cedolare secca con aliquota al 10% su tutto il territorio nazionale. Infatti, questa agevolazione fiscale è già in vigore in caso di emergenza a seguito di eventi calamitosi; l'attuale normativa prevede che l'applicazione della medesima sia del 10% anziché del 21%, con riferimento ai contratti di locazione a canone concordato (c.d. 3+2) stipulati per immobili situati in Comuni per i quali è stato deliberato, negli ultimi 5 anni precedenti la data del 28/5/2014, lo stato di emergenza a seguito di eventi calamitosi. Per l'anno 2020 tale riduzione di aliquota si applica limitatamente ai Comuni con popolazione fino a 10.000 abitanti. La riduzione dell'aliquota trova la propria giustificazione nel dare un aiuto concreto alle comunità e ai territori colpiti da sciagure naturali.

E' indubbio che tutto il territorio italiano sia stato interessato in questi dall'effetto pandemia del  Covid-19, un effetto sicuramente paragonabile ad uno stato di emergenza a seguito di eventi calamitosi che necessita di provvedimenti a sostegno di tutti, anche dei proprietari locatori  di immobili.

La durata di questa previsione – per essere realmente compensativa e prevenire la proliferazione degli sfratti – dovrebbe essere di almeno 3 anni.

In questo modo si ottiene un duplice vantaggio: 

  1. Si invogliano le parti a trovare un accordo che preveda da un lato la firma di contratti agevolati a canone calmierato e risolva anche in via bonaria la morosità di questi mesi; 
  2. Si compensano i locatori che, a fronte della firma di un contratto con un canone inferiore, rinunciano allo sfratto, eliminano la morosità, ma ottengono benefici sulle imposte sul reddito (cedolare secca 10%) e la riduzione IMU del 25%.

CEDOLARE SECCA COMMERCIALE

Al fine di prevenire, attraverso gli sfratti per morosità pressoché inevitabili, la chiusura di decine di migliaia di attività artigianali, commerciali, produttive e professionali ed il conseguente licenziamento di decine di migliaia di lavoratori e collaboratori, Confabitare chiede di adottare provvedimenti finalizzati ad incentivare la sottoscrizione di accordi con i proprietari immobiliari volti alla riduzione, anche in via temporanea, dei canoni di locazione.

Si chiede di reintrodurre, per almeno tre anni, la cedolare secca per le locazioni ad uso diverso dall’abitativo, così da invogliare la stipula degli accordi in riduzione,  prevenire gli sfratti ed aiutare le attività a rimanere aperte. 

                    Confabitare della Provincia di Varese

                            Centro Studi