Giochi sulle chat. Ragazzino salvato da un gioco suicida
Tante le storie di disagio e fragilità nei giovani di cui la cronaca si è occupata negli ultimi anni, alcune delle quali purtroppo con esito drammatico, specialmente quando si tratta di pericolose challenger in rete.
Il ragazzo 13enne della provincia di Varese, che due settimane fa aveva ingaggiato online una sfida che avrebbe potuto portarlo alla morte, è stato affidato al Comune di residenza per decisione del Tribunale per i Minorenni di Milano.
Si sarebbe svolto tutto su una chat di WhatsApp per parlare di fumetti ma la situazione avrebbe potuto trasformarsi in gioco "al suicidio" se gli amichetti virtuali del ragazzo non gli avessero risposto per tempo alle sue domande e richieste.
Il salvataggio della vita del giovane sarebbe avvenuto per opera di una coetanea che, da un’altra regione, ha avvisato la madre che ha attivato i soccorsi ed individuato il giovane grazie all'utenza telefonica si sono velocemente recati al suo domicilio.
Stando a quanto emerso dalla ricostruzione fatta dalle forze dell'ordine, i giudici hanno reputato necessario far scendere in campo assistenti sociali e specialisti, dopo aver rilevato le presunte inadeguatezze dei genitori a farsi carico dei problemi del figlio.
Per la famiglia partirà un percorso di sostegno alla genitorialità, con interventi educativi domiciliari per il ragazzo, affinché madre e padre possano sintonizzarsi meglio sui bisogni del figlio. Secondo quanto ricostruito tramite nostre fonti a poche ore dall’accaduto, il ragazzino da tempo aveva smesso di frequentare la scuola e faticava a mantenere rapporti con gli altri, se non nel mondo virtuale.
I suoi genitori, che da tempo lo stavano facendo seguire dal punto di vista psicologico, quando il ragazzo ha minacciato di togliersi la vita erano al lavoro.