Libri, 'Il trucco di Moliére' di Stefano Labbia

Le storie di Stefano Labbia sono fatte di scenari aridi e frenetici, di nichilismo e di una umanità di pietra.

Libri, 'Il trucco di Moliére' di Stefano Labbia

Le anime che vi trovano voce sono perse e rabbiose; eppure, non sempre rassegnate perché, anche se non lo danno a vedere, sanno che questo non è il migliore dei mondi possibili.
Note: quasi un novello Charles Bukowski, Labbia - senza alcol, droghe e compagnia bella s'intende.

Ma così puro e "violento" al tempo stesso da somigliargli narrativamente parlando. E non si sa quanto ci ami o quanto possa a malapena sopportarle queste idiosincrasie, queste assurdità contemporanee, l'autore, se ce le propone nel menù del giorno. Baci (spesso rubati), abbracci, schiaffi, calci, pugni, pacche sulle spalle: in questa raccolta c'è tutto. Ma non c'è il contrario di tutto: Labbia è pericolosamente coerente a se stesso.

Alla sua visione dei fatti che, ahimè, non è per nulla soggettiva ma bensì oggettiva. Senza malizia. Senza tracotanza. Senza mezzi termini. È tutto lì, nero su bianco. E noi, analfabeti del cuore come siamo, sapremo cogliere tra le righe la sofferenza, l'inquietudine, l'allegria, la gioia e... beh, tutto il resto?

IL TRUCCO DI MOLIÉRE

Storie folli. Autentiche. Da cardiopalma. Intessute di personaggi non reali, frutto della fantasia. Loro però la vita sì che la conoscono- o almeno così credono. Ipersensibilità, perplessità, domande che non hanno risposta e risposte che non hanno domande. A voler continuare: tempeste, povertà, floridezza, virtù d’animo (nonché di denaro), calma e violenza, opposti che si attraggono. Edifici crollati e ricostruiti senza l’ausilio delle macchine, sui loro stessi rottami. Non pensate crolleranno di lì a poco? E poi morti senza spiegazione, genio e follia, codardia e rettitudine. Chi spreca il suo tempo e chi di tempo proprio non ne ha, chi prende con leggerezza la propria esistenza, come quella degli altri. Vi sembra forse poco per avere un’idea de “Il trucco di Moliére”?