Vaccini: perchè il Governo non coinvolge medici di famiglia?
Le richieste arrivano dall'on. Paolo Grimoldi, deputato della Lega e segretario della Lega Lombarda Salvini Premier, e Emanuele Monti, presidente della Commissione Sanità della Regione Lombardia.
Riceviamo e pubblichiamo la lettera ricevuta a firma dell'on. Paolo Grimoldi, deputato della Lega e segretario della Lega Lombarda Salvini Premier, e Emanuele Monti, presidente della Commissione Sanità della Regione Lombardia.
"La Lombardia, dato il letargo del Governo e del commissario Arcuri, si prepara a coinvolgere i propri medici di base per accelerare nella vaccinazione di massa.
Ma ancora una volta ci chiediamo dove sia il Governo, dove sia Arcuri, dove sia il famoso piano vaccinale.
Ad Arcuri chiediamo: ci sono accordi integrativi nazionali con i sindacati dei medici di famiglia per coinvolgerli nelle vaccinazioni Covid?
Ci sono indicazioni previste a livello nazionale per la fase 2 di vaccinazione che coinvolgerà la popolazione dopo aver terminato la vaccinazione del personale sanitario?
Sarebbe bello avere delle risposte che per ora dal Governo non abbiamo.
La Lombardia vuole correre, ma per correre servono siringhe, vaccini e vaccinatori, per cui in Lombardia ci siamo già mossi per fare da soli e trovare un accordo con i medici di famiglia per disporre di esercito di vaccinatori sul nostro territorio, pronti a inoculare i vaccini quando li avremo.
Ma il Governo cosa sta facendo per aiutarci? Nulla purtroppo.
Ci hanno mandato decine di migliaia di siringhe sbagliate e sono in ritardo sulle consegne.
Oltre tutto i medici di base denunciano l’assenza nell’ultima legge Finanziaria appena approvata di un fondo integrativo per consentire le vaccinazioni di massa nelle rete territoriale degli ambulatori dei medici di famiglia.
Ma possibile che il Governo non abbia provveduto?"
Sulla stessa linea anche Monti.
Monti (Lega): La Lombardia corre con le vaccinazioni, in campo anche i medici di famiglia”
Milano, 9 gennaio – “Firmato l’accordo tra Regione Lombardia e principali sigle sindacali dei medici di famiglia per immunizzare i propri pazienti nella seconda fase della campagna vaccinale. La Lombardia torna a correre”.
Così Emanuele Monti, consigliere regionale e Presidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali, in merito all’accordo raggiunto fra la Direzione Generale al Welfare di Regione Lombardia e i medici di famiglia per la somministrazione del vaccino Covid ai propri pazienti.“Per implementare ulteriormente le somministrazioni e in linea con quanto detto in conferenza stampa questa mattina dal neoassessore al Welfare, Letizia Moratti, e dal Presidente, Attilio Fontana, Regione Lombardia vuole dare un’immediata accelerazione al piano vaccinale. L’accordo stipulato oggi con le principali sigle sindacali dei medici di medicina generale va proprio in questa direzione. Vogliamo fare presto e organizzare al meglio la vaccinazione di massa che prenderà al via nelle prossime settimane” – spiega Emanuele Monti -.
“Le fialette del vaccino di Moderna – aggiunge - richiedono una catena del freddo simile a quella dell’antinfluenzale e quindi somministrabile anche dai medici di famiglia. L’obiettivo dell’accordo è quello di effettuare le prime somministrazioni già a partire dal mese di febbraio, riservando la priorità ad anziani e fragili. I medici non immunizzeranno necessariamente nei loro studi ma sarà studiato una soluzione logisticamente più compatibile, come fatto durante l’ultima campagna antinfluenzale. Saranno dunque coinvolti gli enti locali, i comuni, la Protezione Civile e le ATS per garantire il massimo della sicurezza a tutti i beneficiari. Inoltre, i medici che decideranno di mettersi in maniera volontaria a disposizione supporteranno le RSA nel somministrare i vaccini ai propri degenti”.
“Plaudo quindi a questa iniziativa e ringrazio la DG Welfare e le sigle sindacali per aver trovato un accordo così importante in breve tempo. Regione Lombardia è all’opera per organizzare al meglio la fase 2 della campagna”.