Popolo della Famiglia: didattica a distanza con familiari a rischio
E' ora che i governanti la smettano di considerare i cittadini italiani incapaci di avere buon senso
riceviamo e pubblichiamo
IL POPOLO DELLA FAMIGLIA
Gabriella D'Amato - Dirigente provinciale de IL Popolo della Famiglia.
Didattica a distanza solo per gli alunni che già coabitano con i familiari a rischioPOLO DELLA FAMIGLIA - Varese
Scuola: tra "chiudi tutto" e "apri tutto", esiste anche la terza via dell'intelligenza e della responsabilità.
E' ora che i governanti nazionali e regionali la smettano di considerare i cittadini italiani incapaci di avere buon senso, di darsi regole, di essere responsabili e di agire con la massima prudenza sia personale che collettiva.
Ci riferiamo in particolar modo alla scuola, oggetto di continue chiusure e riaperture, a seconda dei dati di contagio.
Riteniamo doveroso che sia sempre garantito il fondamentale diritto allo studio dei nostri bambini e ragazzi nelle scuole di ogni ordine e grado nonché dei nostri giovani nelle università.
Abbiamo due categorie di alunni, quelli che convivono (cioè coabitano) con familiari a rischio e quelli che non hanno all'interno del proprio nucleo familiare soggetti ad accertato rischio di complicanze per effetto del contagio da Covid.
Il governo permetta agli alunni che non convivono e coabitano con familiari a rischio (cioè la maggioranza) di ritornare quanto prima alle lezioni in presenza, garantisca invece la didattica a distanza per tutti quegli alunni che non hanno condizioni domestiche tali da permettere il distanziamento tra loro ed i soggetti fragili a rischio e conviventi.
Per gli alunni che non convivono con persone fragili, scegliere di chiudere la scuola e rilegarli alla didattica a distanza è una scelta politica che giudichiamo sbagliata e che sta generando gravi conseguenze sociali, culturali ed economiche.
Pertanto proponiamo: didattica a distanza solo per gli alunni che già coabitano con i familiari a rischio; in prevalenza trattasi di soggetti in grado di accudirli e di assisterli durante le lezioni, si eviterebbe inoltre che debbano frequentare i plessi scolastici, i mezzi di trasporto, le fermate dei bus e le metropolitane, mantenendo fuori dalle mura domestiche il contagio contenendo così la pandemia. Il legame tra genitori a rischio con i propri figli, tra i nonni a rischio e i propri nipoti resterebbe pertanto preservato, anzi sicuramente valorizzato e rilanciato.
Le stesse famiglie che, oltre a dover affrontare le difficoltà di lavoro quotidiane, avrebbero, con la didattica a distanza generalizzata, di massa e sconsiderata, moltissime difficoltà nell'accudire i propri figli che resterebbero, diversamente, soli tra le mura domestiche durante la didattica nel frangente in cui entrambi i genitori lavorano o sono assenti per esigenze familiari.
Auspichiamo in un governo che intessi con i cittadini un vero rapporto di fiducia, di responsabilità, di collaborazione, di comune azione, soprattutto durante l'emergenza, affinché tutti i diritti, in particolare il fondamentale e basilare diritto allo studio, siano sempre preservati.
Una soluzione, questa, che migliorerebbe l'attuale livello di protezione delle persone più fragili e a rischio, oggi esposte ad aperture e chiusure generalizzate che non considerano il loro gravissimo rischio di contagio.
Saremo sempre dalla parte della famiglia e dei più fragili
Auspichiamo, da parte di chi governa il paese e tutte le regioni italiane, una seria considerazione nonché fattiva e concreta attuazione dei contenuti qui esposti".